27 Aprile 2025

Woody AllenDevo a Woody Allen alcuni dei momenti più genuinamente esilaranti della mia carriera di spettatore. Non smetterò mai di essergli grato per questo, nonostante le non poche cose inutili, o mediocri, o pretenziose, che pure ha prodotto nel tempo, ormai lunghissimo, della sua carriera. Tendo quindi ad essere indulgente, sappiatelo.
Credo comunque che da qualche anno abbia avuto -forse per le sue vicende personali- un deciso miglioramento. Film come Misterioso omicidio a Manhattan, La dea dell’amore e soprattutto La maledizione dello scorpione di giada sono tra le cose migliori che abbia fatto, libere da pesi superflui, genuinamente divertite e divertenti, leggere, intelligenti.
I trailer che avevo visto di questa sua ultima fatica promettevano molto bene. La promessa è stata mantenuta solo in parte.
E’ una commedia che funziona e diverte, e (ri)mette in gioco alcune tra le situazioni che più mi piacciono dell’Allen che preferisco, quello cioè senza pippe intellettuali o pensosità europee. Qui c’è il mondo parafelliniano del teatro popolare, la magia, il circo (il personaggio del mago sfigato interpretato da Allen stesso, ebreo che si finge italiano per “dare un tocco di esotismo a questi villici”: puro Broadway Danny Rose e un pizzico dello Scorpione di giada). L’intrigo giallo con due detective strampalati sulle tracce un assassino, lo scherzo sulla morte (che qui è la caricatura di se stessa: traghetta i defunti su una barca nell’oltretomba, ed è un signore incappucciato con la falce sulla spalla…) e sul modo di gabbarla, l’incontro esilarante tra un mondo di aristocratici inglesi che sembra quello di Wodehouse e l’ebreo tamarro del Bronx che si finge petroliere e fa trucchetti con le carte lasciando stupefatti conti e baronesse….
Tutto fila liscio e divertente fino al finale, quando la storia prende una piega frettolosa e poco convincente. Forse Allen si era stancato e ha voluto tagliar corto, tra l’altro con una probabilmente consapevole autocitazione -il personaggio del giovane rampollo sembra sovrapporsi a quello del protagonista di Match Point, ma qui c’è l’happy end- . In ogni caso, vale la pena vederlo almeno per le scene iniziali nel teatro e la solita sequela di battute irresistibili e tormentoni (“lo dico con il massimo rispetto…”).
Sono costretto per l’ennesima volta a dover parlare della giovane star del momento, Scarlett Johansson, per dire che, non essendo fino ad ora riuscita ed esprimere, a mio modestissimo avviso, alcun talento d’attrice, in film come questo, in cui il ruolo che interpreta probabilmente le somiglia (giovane americana non particolarmente geniale, fisicamente dotata e piuttosto intraprendente), riesce a risultare almeno gradevole.

Il conto:
Spesi: 5,00 euro (che meraviglia: quest’anno la mia tessera della libreria vale anche al Filangieri…)
Valore effettivo: 5,00 euro
Bilancio: 0,00

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