26 Aprile 2025

Una delle difficoltà del blogger neofita è quella di far seguire alle intenzioni la pratica. In soldoni, e in questo caso: scrivere qualcosa su tutti i film che vado a vedere. Ad oggi, ne ho accumulati tre in sospeso (Brokeback mountain, La terra e Il cacciatore di teste). Mi libero delle pendenze in questo post riassuntivo.

Brokeback mountainParto dall’ultimo visto: Brokeback mountain.
Sull’onda dell’apprezzamento quasi unanime di amici attendibili, vado a vederlo ed ingaggio una strenua lotta contro il sonno. L’ho trovato lungo, noioso, deprimente. Il nocciolo drammatico è uno tra i più classici: questa vita è una valle di lacrime, le vite dei più (e degli eroi di questo tipo di storie) sono all’insegna della sfiga senza riscatto. Puoi avere anche un momento di felicità, puoi toccarla e verificarne la possibilità, ma sarai condannato a starne sempre più lontano, schiacciato dal peso delle tue sconfitte, quando non definitamente azzerato da un evento tragico. Il fatto è che, in questo film uggioso, nuvoloso, grigiastro, neanche la rappresentazione del momento felice riesce a comunicare felicità. E’ come se la condanna alla depressione non lasciasse alcuno spazio di decompressione. In questo senso, il film è un po’ più originale, per così dire. Ma lo spettatore (o almeno io) di solito preferisce avere almeno un po’ di alternanza emozionale.
Il conto:
Spesi: 5 euro (di mercoledì) / Valore effettivo: 4 euro / Bilancio: – 1,00

La terraLa Terra invece non mi ha deluso. Trovo che Sergio Rubini sia un autentico talento “outsider” piuttosto sottovalutato. Questo ultimo film mi è piaciuto solo un po’ meno di L’amore ritorna, ma lo consiglio a tutti per rifarsi la bocca con colori sapori storie e prove d’attore che soddisfano i palati affamati di nutrimenti cinematografici non dietetici e non addizionati di sostanze pallogene.
Una piccola notazione sulla musica: Pino Donaggio ha scritto uno score diligente ed efficace, citando qua e là Morricone e vari classici. Ma c’è un dettaglio che mi ha richiamato immediatamente alla mente un’altra cosa: un ribattuto progressivo di xilofono o simili, effetto pallina che cade. Molto simile ad un passaggio del brano di Bartòk che è uno dei temi di Shining tra i più inquietanti. Quando questo pezzettino di musica si è sentito sulle immagini della steadicam che attraversa in soggettiva gli strettissimi vicoli del paesino pugliese in cui si svolge la storia, girando angoli labirintici, ho pensato che non poteva essere un caso. O, se lo era, era davvero divertente.
Il conto:
Spesi: 7 euro / Valore effettivo: 7 euro / Bilancio: 0,00

Il cacciatore di testeUltimo (ma primo in ordine cronologico), Il cacciatore di teste di Costa-Gavras.
Carino, divertente ed amaro. Certo minore rispetto ai grandi classici del regista franco-greco, ma piacevole. Un po’ troppo lungo. Ho notato che dopo Match Point, ho visto almeno altri due film (questo è uno, La terra l’altro), in cui un personaggio comune, “onesto”, o comunque non un professionista del crimine, per una serie di necessità o prestesti, compie un delitto, e la sua impunità o condanna è del tutto aleatoria, indipendente da qualsiasi senso generale di giustizia, provvidenza o necessità. Una nuova tendenza nichilistica del cinema contemporaneo? (Scherzo!! spero si sia capito….)
Il conto:
Spesi: 7 euro / Valore effettivo: 6 euro / Bilancio: -1,00

3 thoughts on “Tre per uno

  1. Non discuto sulla tua sensazione -peraltro molto condivisa in giro-. Purtroppo, al cuor di spettatore non si comanda. Certo non dico che sia una schifezza, ma certamente non ha soddisfatto le mie aspettative. Ed all’uscita ho ardentemente desiderato rivedermi un qualsiasi Billy Wilder per rifarmi la bocca….

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