26 Aprile 2025

Strillone Che straordinaria emozione, ascoltare o leggere un certo tipo di notizie. Il vento della storia, col suo carico d’imponderabile e d’imprevedibile sembra soffiarti sugli occhi increduli. Per questo guardiamo i telegiornali o sfogliamo avidi i quotidiani: per trovarci un vaticinio del nostro futuro, per accogliere qualcosa che non conosciamo, che non immaginavamo neppure e che è destinato a modificare sostanzialmente il corso delle nostre miserabili esistenze.
Queste notizie capitali di solito cominciano con una frase del tipo una recente ricerca rivelasecondo uno studio di un’università americana, e, con una periodicità variabile, ma non superiore ai sei mesi cadauna, ci comunica verità sconosciute, del tutto inedite e assolutamente insospettate quali:

  • La dieta mediterranea fa bene alla salute;
  • Chi fa sesso vive più a lungo;
  • Il ridere è un toccasana per il benessere psicofisico;
  • La cioccolata è un potente antidepressivo;
  • Il fumo fa male
  • Il vino rosso (in quantità moderata) previene le malattie cardiovascolari.

Queste alcune delle notizie-base. Dalle quali, applicando logica aristotelica ed un moderato uso della combinatoria, se ne possono evincere (c’è sicuramente qualche cronista che le ha evinte) altre:

  • Il vino rosso rende allegri;
  • L’allegria fa ridere;
  • La dieta mediterranea rende felici;
  • Il Toblerone rende euforici;
  • Chi sta poco bene ride poco;
  • Chi non fa sesso è triste;
  • Se sei triste, sei prossimo alla depressione;
  • La depressione fa vivere meno a lungo;
  • Chi mangia hamburger, fuma sigarette e scopa raramente morirà -tristissimo- molto prima di chi mangia spaghetti alle vongole con la cioccolata e il vino rosso durante baccanali orgiastici (quest’ultima categoria corre solo il rischio di strozzarsi per il troppo ridere).

Ultim’ora: ci giunge in questo momento un dispaccio dalla redazione del TG2, che riporta la seguente notizia:

Un gruppo di studiosi dell’Università di Tubinga ha diffuso i risultati di una ricerca secondo la quale i bevitori abituali di birra avrebbero una vita media sensibilmente più lunga rispetto al resto della popolazione. Tutti defungerebbero non prima di aver compiuto un secolo di vita. Lo stesso team ha condotto un’altra indagine nella quale un campione sperimentale di soggetti, nutriti quotidianamente con una mela, al trentesimo giorno di trattamento hanno aggredito i ricercatori -tutti medici-, costringendoli ad una precipitosa fuga fuori dalla loro vista. Ciò confermerebbe un’altra loro ardita ipotesi. I risultati di entrambe le ricerche saranno pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche. Ma non in tempi brevi: gli studiosi (conosciuti nell’ambiente scientifico come “i Pescatori Insonni”), sarebbero infatti arrivati alla conclusione che procedere con lentezza migliori la sicurezza e la salute e garantisca un percorso più lungo.

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