26 Aprile 2025

Corrado Guzzanti Sono entrato al cinema dubbioso. Ne sono uscito soddisfatto e molto divertito.
Ho sempre ritenuto Corrado Guzzanti il migliore tra i cosiddetti comici italiani, così eterodosso ed intelligente da sfiorare la genialità. Senz’altro il mio preferito tra i numerosi esponenti della sua famiglia, troppo spesso affetti da speculari isterismi faziosi.
Ciononostante quest’operazione poteva essere sospetta: riportare in un lungometraggio per il cinema l’idea -formidabile- che aveva dato luogo ad esilaranti corti per la TV, era troppo soggetto a rischi, non ultimo quello tipico del percorso comico tv di successo > film, creatore spesso di disastri (im)memorabili.
Invece questo è un film godibilissimo, che conserva tutte le qualità degli shorts televisivi aggiungendoci un plus visivo insospettato: la ricostruzione satirica del cinegiornali d’epoca, con tutto il loro corredo iconografico, mescolata ad una fotografia rosseggiante (ovviamente) da fantascienza/fumetto anni ’40 è efficacissima. Ma l’elemento magistrale è il linguaggio che è allo stesso tempo esilarante e filologicamente credibile. Si avverte dietro tutta l’operazione una consapevolezza, un lavoro approfondito, uno studio, una ricerca non banale che sono esattamente il contrario della superficialità a buttar via che è tipica della maggior parte colleghi di Guzzanti che si ritrovano tra le mani improvviso successo e budget. Ma lui -è il caso di dirlo- è su un’altro pianeta.
E poco importa che si avvertano dei tentativi non sempre convincenti di riportare all’attualità berlusconiana il discorso satirico sul Fascismo (operazione fin troppo banale e decisamente poco originale). La grandezza di questa idea, di questo film, che parla della stupidità Italiana di ogni tempo, del paese dei mandolinisti e dei retori di provincia, qui in versione marziale-priapistica, ma sostanzialmente uguali a se stessi nei secoli, supera anche gl’inciampi secondari. La genialità di Corrado travalica le sue stesse intenzioni “corrette”.
E comunque, ci sono dei momenti in cui mi sono letteralmente scompisciato. Uno tra tutti, il conto alla rovescia del missile spaziale, pronunciato a numeri romani. Sembra una cosa stupida, forse lo è, ma a me è sembrata sublime.

Il conto:
Spesi: 5,00 euro
Valore effettivo: 5,50 euro
Bilancio: +0,50

6 thoughts on “Fascisti su Marte

  1. Ho letto il tuo post e sinceramente per quanto ti sia simpatico Guzzanti per me rimane sempre un comico di quart’ordine, un vero e proprio pagliaccio, nulla di piú del Boldi o del Salvi. Ti consiglio di andarti a vedere qualche spettacolo di Beppe Grillo, lá sí che si associa il riso (sostantivo verbale del verbo ridere) al gusto del vero.. Meditate

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