Questo film, toccava vederlo.
Letto il piuttosto mediocre libro, sentite le clamorose assurdità scatenatesi dal suo successo e ancor più dal film da prima che uscisse, visto -dopo che era uscito- il successo clamoroso che sta avendo ai botteghini del pianeta, considerato il regista e il cast (più che dignitosi) e la curiosità che tutto sommato si era fatta strada, ci siamo andati, rinunciando peraltro a Volver (beninteso, per forza maggiore: nel multisala erano esauriti i posti).
Ed eccovi quattro parole sull’argomento.
E’ questo uno di quei casi in cui l’aderenza stretta del film al libro rivela da un lato la pochezza del libro con un’evidenza che alla lettura era decisamente attenuata, e dall’altro mostra che gli sforzi ed il talento di una produzione di tutto rispetto sono purtroppo inani di fronte a cotanta pochezza. Un vero e proprio “svelamento”. Il mistero irrisolto è proprio come abbia fatto quel libro a sembrarmi tutto sommato gradevole da leggere ed anche tollerabile nelle sue menate newage-esoterico-alternative. La stessa storia, le stesse situazioni, gli stessi dialoghi, sullo schermo sembrano un indigeribile polpettone a metà strada tra i documentari di seconda serata sui misteri dei templari e qualche telefilm poliziesco tedesco programmabile alla stessa ora senza grandi soprassalti d’audience.
Non voglio dire che sia negativo al cento per cento. Ron Howard fa di tutto per rendere la cosa avvincente, ed occasionalmente ci riesce pure. Gli attori sono (quasi) tutti bravi, Ian McKellen in particolare. Il quasi si applica ad Alfred Molina, sempre più manieristico ed identico a se stesso nella parte del viscido diabolico sgradevolissimo cattivo potente ed -ahimè- ad Audrey Tautou. Quant’ è caruccia. Quant’è bellina. Mi ci fidanzerei. Se la conoscete, postatemi il suo numero e vi ricompenserò generosamente. Ma c’è da dire che, se fossi un regista, il mio punto di vista cambierebbe un filino. Vi sarei meno grato per avermi fornito il suo cellulare. Ma poichè non lo sono, se lo avete, mandatemelo pure.
Credo che a questo punto sia giunto il momento per fare l’esperienza di una lettura fondamentale: quella cui si riferisce l’illustrazione che vedete sopra. Dopo i Promessi Paperi e Paperodissea, mi conforterà di certo.
Il conto:
Spesi: 5 euro (mercoledì)
Valore effettivo: 3,50 euro
Bilancio: -1,50 euro
ti aspettavo al varco perchè li ho visti entrambi (codice e volver) …al primo mi ci hanno trascinato gli uomini (padre e figlio) la mia valutazone: harry potter dei grandi. parlo del film, naturalmente, il libro non l’ho letto e non lo leggerò. in compenso ho scoperto il sito dell’opus dei..non entro nel merito, ma non mi aspettavo una modernità di comunicazione on web..seconda solo al sito delle Paoline (non sto scherzando, ho pure conosciuto, lo scorso anno, la suora che coordina la redazione on line).
Volver è un altro pianeta, naturalmente. Personalmente penso che, nonostante la profondità, manchi in questo film la “pesantezza” tipica di almodovar, sostituita dalla levità…una leggerezza del vivere che, nella realtà più cruda, complicata e colorata a tinte forti diventa incredibilmente “sostenibile”. Se poi ci aggiungi i colori degli sfondi e dei vesti improbabili, gli occhi da Sophia di Penelope Cruz (e i capelli della Magnani..) vabbè… Audrey Tautou è troppo più bella in Amelìe che in questo thriller
al cilicio.
Adele, sei sparagnina… un commento unico per due film, il secondo dei quali non ho ancora nè visto nè ci ho scritto niente… che posso dirti? Solo che mi sembra strano che ti sorprenda la “leggerezza” in Almodòvar (è sempre stata una delle sue cifre, almeno nella maggior parte dei suoi film del primo periodo). D’altronde, dipende dai film e dal periodo (di Almodòvar medesimo e di quello della vita del suo spettatore, di cui il suo occhio naturalmente risente….) Ma ti saprò dire meglio appena mi vedo Volver. A presto.
eheh..ok, ecco l’altro commento…il film non lo hai visto ma non ti ho raccontato la trama (vabbè, anche quella si trova) però lo avevo appena visto, questo “tornare” e mi è talmente piaciuto che non poteva starmi zitta!!!!!!!!!!!!! hai ragione sulla leggerezza (e sul fatto che dipende assai da come sta messo chi guarda).. ma a me è sembrata ancora più “potente” di prima 🙂
Poche chiacchiere: Volver è un capolavoro!