26 Aprile 2025

Larks' tongues in aspic Ieri, mentre lavoravo, avevo Pandora in sottofondo (ormai ascolto quasi solo lei, col raffinamento progressivo le selezioni sono diventate ottime). A un tratto, subliminalmente, mi fa sobbalzare per la sua bellezza una canzone che conosco e che non ascoltavo, credo da una ventina d’anni. “Book of saturday”, dei King Crimson.
Credo che all’epoca non l’avessi apprezzata abbastanza. E’ stato come riaprire un cassetto e trovarci dentro un mazzo di fiori. Una piccola canzone semplicissima, essenziale, intensa. Strumenti ridotti al minimo. Melodia formidabile. Esattamente il contrario della pomposità “progressive” di certi anni ’70. Ho ritrovato un sapore antico, d’infanzia, riletto con il mio sguardo di adulto, e che non fa a cazzotti col presente. E’ stato un momento di riconciliazione.

6 thoughts on “Lingue di allodola

  1. Caro collega blogger Markàalfà,
    con questo tuo post hai frantumato e polverizzato i lusinghieri apprezzamenti che generosamente ti abbiamo formulato allorquando hai messo on line codesto esimio blog.

    Trovare i fiori in un cassetto, ascoltando un vecchio brano musicogeno (King Krimson o i Pooh non cambia la sostanza), è come trovare un reggicalze di una passata ‘morosa mentre non si batte chiodo, se il paragone ci è concesso: onde valuta tu e fai ammenda (se credi) di questa bariccata.

    Tuttavia non aver pena, ogni tanto noi bloggers scivoliamo su qualche buccia di banana.

    Potrai rifarti.

    Saludos

    GN

  2. caro marco ti capisco, l’altro giorno con una mia allieva ( coetanea) abbiamo provato a studiare e cantare ( lei) un pezzo di de gregori “pezzi di vetro”, non dico che abbiamo pianto insieme, ma ci siamo seriamente commosse, sapeva d’infanzia o di adolescenza e mi sono accorta che è stata la prima canzone italiana che ho provato a cantare , litigando ed inerpicandomi sulle note di una tonalità per me impossibile e con un testo privo di logica che per il mio piccolo mondo era assolutamente nuovo e totalmente affascinante. Penso con amarezza che alle nuove genrazioni tocca come punto di rifermento “essere una donna” di Anna Tatangelo e quando avranno la nosta età (quando senz’altro come noi , non entreranno più nella minigonna) che dici si commuoveranno? o siamo solo noi sulla strada del rinco?

  3. Uff! Grazie Gabriella…. Almeno tu. Per un momento mi sono sentito un coglioncello nostalgico sulla via del rimbambimento senile (e nenche illustrato). Forse lo sono, ma fa piacere sentirsi in compagnia. Un abbraccio 🙂

  4. Book Of Saturdays è una delle canzoni più belle che siano mai state scritte. Mi commuove ogni volta che l’ascolto.

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