26 Aprile 2025

Piergiorgio WelbyHo scritto questo post stamattina, appena letta la notizia sul sito tgcom, che allora e tutt’ora dichiara che Piergiorgio Welby è morto ieri per “cause naturali”. 

Scrivevo: Qualcuno tirerà un sospiro di sollievo. Qualcuno ipocritamente -un problema di meno-, qualcun’altro per empatia.

Poi ho appreso che in realtà un medico ha “staccato la spina”.  Per coloro che come me appartengono alla seconda categoria, a quelli cioè che hanno provato sofferenza per immedesimazione e rabbia per quanto si è sentito in queste settimane (vagoni di ipocrisia, indifferenza o concreto sadismo spacciati per moralità) resta il sollievo. Sincero. E la speranza concreta che la sua lotta sia servita davvero.

4 thoughts on “Qualcuno tirerà un sospiro di sollievo

  1. L’illuminato parere del Consiglio Superiore di Sanità di ieri sera:

    WELBY: CSS, NON C’E’ ACCANIMENTO
    ROMA, 20 dic – Non sono da considerare accanimento terapeutico le cure cui e’ sottoposto Piergiorgio Welby, in quanto il paziente non e’ in imminente pericolo di vita. Questo il parere del Consiglio superiore di sanita’, al termine di una riunione durata circa cinque ore. ANSA 2006-12-20 20:06

  2. Ulteriori dettagli da ilGiornale.it :

    Staccata la spina: morto Welby

    I radicali: “È disobbedienza civile”

    di Orlando Sacchelli

    Roma – È morto Piergiorgio Welby. Un medico gli ha staccato la spina praticando l’eutanasia. ll decesso è avvenuto alle 23.59 di mercoledi. L’annuncio è stato dato da Marco Pannella dai microfoni di Radio Radicale. I particolari sono stati rivelati nel corso di una conferenza stampa indetta dall’Associazione Luca Coscioni, di cui Welby era co-presidente. “Welby ha accettato la sedazione per via venosa – rivela Mario Riccio – medico anestesista dell’ospedale maggiore di Cremona e membro della Consulta di Bioetica di Milano -. Così gli abbiamo somministrato un cocktail di medicinali. L’operazione è durata quaranta minuti. Contemporaneamente abbiamo staccato il respiratore. Tengo a precisare che le due operazioni sono avvenute simultaneamente”. Negli ultimi istanti della sua vita nella stanza di Welby erano presenti familiari e amici: la moglie Mina, la sorella Carla, il segretario dei Radicali italiani Rita Bernardini, Marco Pannella e Marco Cappato.

    Sessanta anni, Welby, malato da lungo tempo, lo scorso settembre Welby si era rivolto al Presidente della Repubblica chiedendo il riconoscimento del diritto all’eutanasia. Giorgio Napolitano aveva risposto dicendo di auspicare un confronto politico sull’argomento. Due mesi dopo, però, le condizioni del malato si erano notevolmente aggravate. Il 16 dicembre 2006 il tribunale di Roma aveva respinto la richiesta dei legali di Welby di porre fine all’accanimento terapeutico, dichiarandola “inammissibile”, per via del vuoto legislativo su questa materia. Secondo il giudice esiste il diritto di chiedere l’interruzione della respirazione assistita, previa sommministrazione della sedazione terminale, ma è un “diritto non concretamente tutelato dall’ordinamento”.

    Nelle ultime settimane si era acceso il dibattito sull’eutanasia, dividendo le coscienze dei cittadini e dei politici. E’ di ieri il parere del Consiglio Superiore della Sanità:

  3. VOLONTE’ (UDC): ARRESTARE COLPEVOLI OMICIDIO WELBY…
    (Adnkronos) – Arrestare i “colpevoli di questo omicidio”. E’ quanto afferma il capogruppo dell’Udc alla Camera Luca Volonte’ dopo la morte di Piergiorgio Welby.

    MARIO RICCIO: LA SCELTA E’ STATA DI WELBY… IN TERMINI GIURIDICI CI AUGURIAMO NON ACCADA NULLA’
    (Adnkronos) – ‘’Siamo fieri di aver potuto realizzare in modo ineccepibile un percorso che sembrava impossibile. Da un lato Piergiorgio apparentemente non voleva sentire ragioni: ‘si deve fare questo’. Dall’altro lato, cercava di percorrere le vie della legalita’ formale nel nostro Paese’’.Cosi’ Marco Pannella, nella conferenza stampa indetta dall’Associazione ‘Luca Coscioni’ ha commentato la morte di Piergiorgio Welby, avvenuta ieri sera alle 23,40 a causa di un arresto cardiorespiratorio subentrato parallamente in seguito alla sospensione della ventilazione artificiale e alla sedazione, un coktail farmacologico. Welby e’morto ‘’dieci mesi dopo Luca Coscioni’’, ha detto Pannella dando l’annuncio questa mattina alle 7,30 dai microfoni di Radio Radicale.

    Alla domanda ‘perche’ ora’, nella conferenza stampa con i giornalisti cui ha partecipato anche il medico anestesista e rianimatore all’ospedale di Cremona Mario Riccio, che ha praticato l’anestesia, e’ stato risposto: ‘’Welby ha deciso che fosse arrivata l’ora. Sono stati 88 giorni di confronto difficile ma risolto in una decisione comune a servizio della sua scelta e di quella della sua famiglia. Ma la scelta e’ stata sua’’.

    Dal punto di vista penale, e’ stato aggiunto da Riccio, ‘’non vi sono rischi se non come nel ‘Processo’ di Kafka. In termini giuridici ci auguriamo ora che non succeda nulla. Era doveroso interrompere questa violenza contro il corpo di Welby. Non era una scelta -ha scandito- regolata dai tempi della politica o della magistratura’’
    Welby, e’ stato detto ancora in conferenza stampa, ‘’non ha lasciato un ultimo messaggio. Le sue ultime parole sono state quelle che ha lasciato a ciascuno di noi, a Mina e Carla. Saranno loro a scegliere quando e se renderle note’’. Con Welby, al momento dell’addio, c’erano la sua famiglia, in primis la moglie Mina e la sorella Carla, e alcuni amici ‘passati a salutarlo a casa’.

    Si chiudono cosi’ 88 giorni di sofferenza, durante i quali Piergiorgio Welby aveva detto: ‘Devo concentrarmi sulla mia morte, e’ la prima volta che muoio’. E’ ‘’uno degli ultimi quadri che ha dipinto’’, e’ stato detto durante l’affollata conferenza a Montecitorio. Sempre Pannella ha fatto sapere: ‘’Fino all’ultimo momento, quando mi ha abbracciato, ha detto: ‘Vecchio bestione’. Era il momento del saluto. Per me questa persona e’ un confronto.

    Percio’, ha proseguito Pannella, ‘’contro il feticismo, abbiamo realizzato questo percorso per tutti coloro che sono costretti a vivere come una vergogna il conquistare la morte naturale senza accanimenti contro la naturalita’ del vivere possibile, che va tutelato’’. ‘’Invito a leggere – ha proseguito Pannella- i saggi di De Martino, degli anni ’50, sulla differenza tra superstizione e religiosita’.Non c’e’ una famiglia del nostro Paese –ha incalzato il leader radicale- che abbia vissuto eventi luttuosi, che non dica al dottore: ‘Facciamolo soffrire il meno possibile’ o che non chiede ‘se ha sofferto troppo’ o non rimarchi: ‘se proprio non c’e’ nulla da fare, fatelo soffrire il meno possibile’. Non c’e’ famiglia italiana, di assassini, politici o boia come noi che non abbia nel proprio vissuto questa implorazione’’. Poi la conclusione del leader radicale: ‘’C’e un politico nei confronti del quale nelle ultime 48 ore Piergiorgio ha espresso fiducia: Ignazio Marino’’, esponente dei Ds, presidente della Commissione Sanita’ del Senato.
    Domani sara’ convocata una seconda conferenza stampa, forse alla sede della stampa estera o alla sede dei Radicali in via di Torre Argentina 76, intorno alle ore 11.

    MANTOVANO (AN): RADICALI CRIMINALI CHE UCCIDONO PER PROPAGANDA…
    (Adnkronos) – ‘’La propaganda politica dei radicali, partita dagli aborti in pubblico, passata dalla distribuzione di cocaina in piazza, è giunta a togliere la vita a una persona allo scopo di invocare una legge che generalizzi la morte; e nel frattempo allo scopo di recitare la solita parte delle vittime, confidando nell’inevitabile processo penale.Questi criminali fanno parte di un governo e di una maggioranza: chi li affianca dica se è lieto di averli come compagni di strada’’. E’ il duro commento del parlamentare di An Alfredo Mantovano, ex sottosegretario all’Interno, alla notizia della morte di Piergiorgio Welby, avvenuta ieri notte intorno alle 23.40.

    GASPARRI: MORTE WELBY NON DIVENTI UNA BANDIERA…
    (Adnkronos) – “La morte di Welby, oltre a suscitare in tutti commozione e profondo cordoglio, probabilmente chiude una vicenda dolorosa anche per le strumentalizzazioni che la hanno accompagnata. L’accanimento terapeutico va bandito e il codice deontologico dei medici in proposito fa delle affermazioni ben precise che sono di per sé sufficienti, senza dover per forza dar luogo a leggi che aprano spiragli all’eutanasia’’. Lo afferma Maurizio Gasparri dell’esecutivo di Alleanza Nazionale.
    ‘’Nel momento del dolore -aggiunge Gasparri- non si può però tacere su un uso strumentale di questa vicenda, sulla quale dovrebbero riflettere quanti si precipitano su casi eclatanti per farne una bandiera al di là dei diritti e delle sofferenze delle singole persone”.

    ROTONDI (DC): PREGO PER WELBY MA RESTA NO A ‘DOLCE MORTE’…
    (Adnkronos) – “Di fronte alla morte per i cristiani c’è solo la preghiera e la speranza di eternità. Oggi la mia preghiera va a Giorgio Welby, di cui ho avuto grande rispetto riaffermando, però, che nessuno può decidere di porre fine a una vita data da Dio per chi crede in Dio, e dalla natura per chi non è credente’’.Lo dichiara il segretario della Democrazia Cristiana, senatore Gianfranco Rotondi.
    ‘’L’eutanasia -aggiunge- è di certo una questione che scuote le coscienze, ed è una questione di diritto positivo, non religiosa: l’ora della morte non è nella disponibilità dell’individuo, secondo la tradizione occidentale. La nostra morale ci impone che la vita va difesa, tutelata e vissuta anche nelle situazioni più estreme, come ci ha insegnato con il suo ‘calvario’ Papa Giovanni Paolo II. Piuttosto la politica pensi ad organizzare al meglio l’assistenza sanitaria e a non farla pesare solo sulle famiglie, ed eviti di fare ideologizzare temi come questi e a non farne delle crociate”.

    SGOBIO (PDCI): MORTE WELBY NON CANCELLA NECESSITA’ LEGGE…
    (Adnkronos) – “Con la morte di Welby non si chiuda la riflessione politica su questo delicatissimo argomento. C’è la necessità di intervenire sul tema legislativamente, come peraltro suggerito dal Presidente della Repubblica. Davanti alle atroci sofferenze dei malati affetti da patologie irreversibili non si può far finta di niente”. E’ quanto afferma Pino Sgobio, Capogruppo dei Comunisti Italiani alla Camera dei Deputati.

    MUSSOLINI (AS): SU WELBY FATTA LA VOLONTA’ DI DIO…
    (Adnkronos) – “Esprimo le più sentite condoglianze, mie personali e di tutta Azione Sociale, alla Famiglia Welby e alla ‘Associazione Luca Coscioni’ per la scomparsa di Piergiorgio Welby. E’ stata fatta la volontà di Dio”. E’ quanto ha scritto in un telegramma Alessandra Mussolini, segretario nazionale di Azione Sociale ed europarlamentare di Alternativa Sociale.

  4. MORTE WELBY, CAPPATO E RICCIO INTERROGATI DALLA DIGOS…
    (Adnkronos) – Subito dopo la conferenza stampa convocata alla Camera dei Deputati per spiegare il decesso di Piergiorgio Welby, Marco Cappato, presidente dell’Associazione ‘Luca Coscioni’ e Mario Riccio, medico anestesista a Cremona che ha eseguitola sedazione per via venosa contestualmente al distacco del ventilatore polmonare su Piergiorgio Welby, sono stati sentiti a Roma dalla Digos come persone informate sui fatti.

    CAPPATO: RICCIO HA FATTO SOLO IL PROPRIO DOVERE…
    (Adnkronos) – ”Con la Digos abbiamo abbiamo parlato del caso Welby”. Marco Cappato, presidente dell’Associazione Luca Coscioni, conferma all’ADNKRONOS il colloquio avuto con la Digos dopo la conferenza stampa convocata stamane alla Camera per spiegare come e’ avvenuto il decesso di Piergiorgio Welby. ”E’ stato un confronto sereno -ha detto Cappato- io e Mario Riccio siamo stati sentiti separatamente, come persone informate sui fatti”. Quanto alle conseguenze della scelta di ‘staccare la spina’ al sessantunenne ammalato di distrofia muscolare, Cappato spiega: ”Tutti noi cittadini rischiamo l’ergastolo ogni giorno se un potere folle volesse perseguirci andando contro le leggi. Riccio -scandisce- e’ consapevole di aver fatto solo il proprio dovere di medico”.

    COSSIGA: MORTE WELBY NON AVRA’ SEGUITO PENALE…
    (Adnkronos) – ”La morte di Welby per eutanasia pone un sigillo drammatico alla tragedia di una vita dolorosissima. E’certo un caso di eutanasia che, pero’, non credo avra’ un seguito penale”. Lo dice il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, commentando la morte di Piergiorgio Welby. Per il senatore a vita, dopo aver espresso in sede civile la possibilita’ di rifiutare le cure, sarebbe ora ”comportamento di incoerenza e contraddittorieta’ grave” se la Procura di Roma ”procedesse contro il medico che ha staccato la spina”. Quindi, sottolinea Cossiga, ”con la necessaria non promozione dell’azione penale, la magistratura avra’ con cosi’ larga maggioranza, introdotto nell’ordinamento italiano l’istituto dell’eutanasia, non servira’ che i fautori dei ‘nuovi diritti’ presentino una apposito disegno di legge”.

    ”Sarebbe certo un comportamento di incoerenza e di contradditorieta’ grave -spiega Cossiga- se la Procura della Repubblica di Roma procedesse contro il medico che ha staccato la spina su richiesta del malato che da tempo aveva chiesto la ‘morte dolce’. Un pubblico ministero infatti aveva in sede civile espresso parere favorevole acche’ il giudice autorizzasse il medico a praticare l’eutanasia e poi, quando il giudice respinse il ricorso di Welby, anche se con una ordinanza o pilatesca o frutto di colossale ignoranzasul rapporto tra legge e diritto soggettivo nel nostro ordinamento, interpose appello”.

    BINETTI (DL): BONINO SI DIMETTA DA MINISTRO HA LEGITTIMATO UN FATTO CONTRO LA LEGGE
    (Adnkronos) – ”Mi ha stupito, addolorato, indignato il fatto che alla conferenza stampa di poche ore fa ci fosse anche un ministro del nostro governo. Il fatto che il ministro Emma Bonino, in quanto rappresentante radicale ma comunque con una doppia presenza, abbia legittimato una cosa che e’ contro la legge, mi fa chiedere assieme ad altri colleghi le sue dimissioni”. Lo afferma a Radio Radicale la senatrice della Margherita Paola Binetti, stigmatizzando le posizioni del ministro delle Politiche comunitarie Emma Bonino sul caso Welby.

    D’AMICO (DL): DIMISSIONI BONINO PORTEREBBERO A CRISI GOVERNO…
    (Adnkronos) – ”Chiedere le dimissioni di Emma Bonino dal governo significa chiedere le dimissioni del governo. Il governo Prodi, infatti, non potrebbe esistere senza Emma”. Lo dice il senatore della Margherita, Natale D’Amico, replicando alle affermazioni di Paola Binetti contro Emma Bonino per la sua campagna sul caso Welby. Intervistato da Radio radicale, D’Amico ricorda che ”la Rosa Nel pugno e i Radicali fanno parte di una coalizione di governo che si e’ presentata assieme agli italiani: quindi chiedere le dimissioni di Emma Bonino dal governo significa chiedere la crisi del governo di centrosinistra. La collega Binetti chiede questo? Spero -auspica il senatore Dl- che la saggezza prevalga”.

    PRODI: PRIORITA’ VITA VALORE DA DIFENDERE CON OGNI MEZZO…
    (Adnkronos) – Il presidente del consiglio Romano prodi ha rilasciato una dichiarazione sul caso Welby a Rai News 24, ascoltabile sul sito di Radio Radicale. ”Credo – ha detto Prodi – che tutta l’attenzione oggi sia sulla persona e sui suoi familiari. E’ morto dopo un lungo periodo di sofferenza. Siamo vicini alla moglie ai suoi cari. Poi, dal punto di vista politico, e’ chiaro che il dibattito cominciato proseguira’ ed e’ chiaro che il Paese, un governo, non puo’ non tener conto del grande valore della vita umana e quindi riflettere profondamente su questo caso. Non come caso singolo, ma come discorso generale”. ”Sono convinto – ha poi detto Prodi – che la legislazione possa arrivare fino a un certo punto. In questi casi c’e’ sempre il dramma delle scelte che dovra’ fare l’ammalato quando puo’ farlo, o che possono fare i suoi familiari, i medici, sempre nel rispetto assoluto della priorita’ della vita, il grande valore che dobbiamo cercare di custodire con ogni mezzo”.

    CONSULTA DI BIOETICA: WELBY E’ MORTO COME VOLEVA…
    (Adnkronos) – La Consulta di Bioetica, appreso della morte di Piergiorgio Welby, ”esprime la propria solidarieta’ alla famiglia e a tutti coloro che gli sono stati vicini e lo hanno aiutato a uscire dallo stato di tortura in cui e’ stato posto da una situazione senza cuore e poco rispettosa della ferma volonta’ personale”. E’ quanto si legge in un comunicato nel quale la Consulta di Bioetica di dice anche ” vicina al socio Mario Riccio che si e’ recato al capezzale di Welby e lo ringrazia per la sensibilita’ mostrata”.
    ”E’ inoltre raccapricciante e inaccettabile -si legge nel comunicato- il parere del Consiglio Superiore di Sanita’ che ieri ha ritenuto non fosse accanimento terapeutico quello operato su Welby, non essendoci imminenza di morte. Il ragionamento fatto dal CSS parte da una definizione inadeguata e non considera che a decidere della proporzionalita’ delle cure puo’ essere solo l’interessato, ossia il paziente. Il criterio dell’imminenza della morte ci sembra -scrive la Consulta di Bioetica-del tutto inappropriato per la definizione di accanimento terapeutico: sulla scorta della definizione del CSS i cittadini corrono il rischio di rimanere in balia di una medicina disumana che opera in base a un rigurgito di vitalismo medico che pensavamo dimenticato”. Rinnovando la solidarieta’ a Welby, la Consulta di Bioetica auspica che ”l’esempio fornito serva per una riflessione che aumenti la liberta’ di scelta delle persone sofferenti”.

    BONINO: LOTTEREMO AFFINCHE’ ISTITUZIONI TROVINO SOLUZIONI…
    (Adnkronos) – ”Sono qui a testimoniare che la volonta’ di Welby nella legalita’ deve servire a tutti quanti. Vorrei ricordare Piergiorgio nell’esercizio penoso e penato dei diritti civili, perche’ lui fu leader della battaglia per il voto dei malati intrasportabili, che ha ricordato che un malato e’ un cittadino. Un grande leader”. Lo ha detto il ministro per il Commercio internazionale Emma Bonino durante la conferenza stampa tenuta dai radicali a Montecitorio sulla morte di Piergiorgio Welby.
    ”Lotteremo -ha proseguito il ministro- perche’ le istituzioni assolvano il loro compito, che e’ quello di trovare soluzioni per situazioni che esistono nel paese. Piergiorgio non ha inventato un mondo, ha dato voce a una realta’ che esiste ma si preferisce non vedere. Lui aveva il senso della legalita’, del diritto, delle istituzioni. Lui”.

    BONDI: SOLO CON LEGGE SI POTEVA DECIDERE SORTE WELBY…
    (Adnkronos) – Solo un intervento legislativo del Parlamento ”avrebbe potuto dettare delle regole universali” applicabili anche al caso Welby. Lo afferma il coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi. ”Non credo che in un Paese civile -spiega Bondi – questioni cosi’ delicate si possano risolvere in questo modo. Sono molto impressionato sia per la morte di Welby sia per le modalita’ in cui e’ avvenuta. Un cosi’ drammatico caso umano avrebbe richiesto serieta’ e pieta’ umana. Invece la sorte di Welby e’ stata fin dal principio enfatizzata mediaticamente e poi utilizzata politicamente. Tutto cio’ e’ avvenuto dopo che era stato richiesta una decisione della magistratura e delle autorita’ sanitarie (che hanno fornito un parere contrario all’interruzione della vita di Welby) e poi si era giustamente invocato un intervento legislativo del Parlamento che solo avrebbe potuto dettare delle regole universali”

    BINDI: PIETA’ PER WELBY MA NESSUNA LEGGE POTRA’ MAI DECIDERE…
    (Adnkronos) – ”Provo grande pieta’ e rispetto per la vicenda umana di Pergiorgio Welby. Nessuna legge avrebbe potuto ne’ potra’ in futuro legittimare questo caso di eutanasia. Non possiamo nascondere questa verita’. E’ sconcertante la spregiudicatezza politica con cui i radicali affrontano in modo ambiguo e inquietante le questioni della vita e della dignita’ della persona”. E’ il commento del ministro per le Politiche della famiglia, Rosy Bindi, alla scomparsa di Piergiorgio Welby.
    ”Alle domande angoscianti della sofferenza, del vivere e del morire di tanti malati non si risponde con le forzature o le scorciatoie dei fatti compiuti. C’e’ bisogno di una forte assunzione di responsabilita’ da parte di tutti. La politica non puo’ fare tutto, ma certo -sottolinea il ministro- non puo’ limitarsi a salvaguardare la liberta’ individuale. Ma deve sostenere una rete di solidarieta’ pubblica che sappia prendersi cura integralmente della persona e della sua famiglia, perche’ nessuno si senta abbandonato”.

    DELLA VEDOVA: ERA SUO DIRITTO WELBY HA FATTO LA SUA SCELTA…
    (Adnkronos) – ”Nel giorno della sua morte bisogna rendere atto a Piergiorgio Welby della straordinaria determinazione e generosita’ con cui ha condotto una battaglia politica difficile, in una condizione personale drammatica.Welby ha scelto di esercitare un diritto che la Costituzione gli riconosce e, da dirigente e militante politico quale era e quale andra’ ricordato, ha voluto anche negli ultimi scampoli della sua esistenza affermare che le questioni di diritto e di liberta’ sono le questioni politiche per eccellenza”. Lo ha dichiarato Benedetto Della Vedova,presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia.
    ”Fin dall’inizio -ha proseguito Della Vedova-abbiamo ricordato che la liberta’ del malato (quando questi sia vigile e consapevole) e la sua possibilita’ di scelta di fronte alle cure e ai trattamenti sanitari che gli vengono prospettati e’ l’unico possibile fondamento di relazioni terapeutiche ragionevoli e rispettose della dignita’ dell’individuo. A maggiore ragione -ha concluso- lo vogliamo sottolineare nel giorno in cui Welby ha fatto liberamente la sua scelta, chiedendo e ottenendo l’assistenza di un medico che, in scienza e coscienza e nel rispetto dei suoi doveri deontologici, ha cosi’ ritenuto di adempiere alla volonta’ del paziente”.

    FINI: CHI HA POSTO FINE A VITA WELBY NON POTRA’ NON RISPONDERE A GIUSTIZIA…
    (Adnkronos) – ”La prima spontanea riflessione e’: lasciatelo riposare in pace. Nei confronti di Piergiorgio Welby e’ forte, soprattutto in questo momento, un sincero sentimento di umana pieta”’. Lo ha dichiarato il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini. ”Purtroppo-aggiunge Fini- la sua commovente e tragica vicenda e’ stata sin troppo strumentalizzata per meschine ragioni politiche da chi ha dimostrato di non avere alcuna remora di tipo morale. Si e’ giunti alla bassezza di rivendicare come meritorio un atto che ha posto fine a una vita piu’ che a una sofferenza. Chi lo ha fatto non potra’ non rispondere alla giustizia”.

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