26 Aprile 2025

Chi ci ricorda / 5

L'antenna della RKO diffonde il suo segnale sul globo terrestre Riprende dopo un bel po’ di pausa questa rubrichetta di filologie e somiglianze nell’ambito delle canzonette che mi piacciono tanto.
Questa volta, più che una similtudine si parla di un vero e proprio stilema, un elemento simile se non sempre identico che ha attraversato decine di canzoni pop: Quello che potremmo definire il riff telegrafico: una veloce ripetizione ritmica della stessa nota sopra una successione di accordi, ripetizione che da, appunto, un vago senso di ticchettìo morse che si diffonde nei cavi o nell’etere. E in qualche caso, in palese analogia con la storia raccontata nel testo.
Qui, ne ho prese quattro, di queste canzoni telegrafiche. Quelle che ricordo meglio, forse le più belle. Senz’altro delle gran canzoni, ed anche piuttosto diverse tra loro.
Procedo cronologicamente: la prima (non so se in assoluto, ma certo la più vecchia del pacco) è la strafamosa You keep me hangin’ on, uscita nel 1966, pietra miliare del repertorio Motown, interpretata da Diana Ross & The Supremes e da svariati altri negli anni successivi. Comincia col famoso piripippirippi e ne fa il suo tema conduttore. Apparentemente nessun nesso con il testo.
Seguono due canzoni del 1968: la prima è Giovanni telegrafista di Enzo Jannacci. Era il lato B di Vengo anch’io no tu no ed è un piccolo capolavoro misconosciuto (pare che recentemente ne abbiano fatto una cover i Folkabbestia). In questo caso, com’è evidente, la trovata musicale va di pari passo col testo, molto bello, che parla di

Giovanni telegrafista …
Ellittico da buon telegrafista,
tagliando fiori, preposizioni
per accorciar parole, per essere piu’ breve
nella necessita’, nella necessita’……

L’altra è Wichita Lineman, splendida ballata pop scritta da Jimmy Webb per Glen Campbell, entrambi conosciutissimi in America e pressochè ignorati qui. Anche in questo caso il testo crepuscolare che parla di un uomo che lavora sui pali del telefono e si innamora di una voce che sente per caso attraverso i fili, trova un’eco nel riff che segue il ritornello. Questo pezzo è stato reintrepretato tra gli altri da Ray Charles, dai REM, dai Prefab Sprout e, pensate un po’ (direbbe Mike Bongiorno), in italiano dai Nomadi…
Conclude la sequenza un altro pezzo celeberrimo: Starman di David Bowie, del 1972. Qui il telegramma precede il ritornello piuttosto che seguirlo, e sembrerebbe evocare le comunicazioni attraverso le distanze cosmiche…

  1. Diana Ross & The Supremes: You keep me hangin’ on (1966)
  2. Enzo Jannacci: Giovanni telegrafista (1968)
  3. Glen Campbell: Wichita Lineman (1968)
  4. David Bowie: Starman (1972)

1 thought on “Telegrammi Pop

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