Faccio uno sforzo di obiettività e dico una cosa: questa nuova legge elettorale, definita l’altroieri come “una porcata” da uno dei suoi autori (che un banale sillogismo aristotelico porterebbe a definire… ma lasciamo perdere, questo è un blog elegante), ha perlomeno un aspetto positivo (uno solo, credo).
E’ il fatto che, non essendoci più il voto di preferenza, i singoli candidati non hanno gran motivo di farsi propaganda. Il risultato è che ci sono molti meno manifesti “vota per me” in giro a rallegrare, tra le altre cose, le facciate dei nostri palazzi, le paline degli autobus, le cabine telefoniche e magari anche (ultimi in ordine di importanza) i tabelloni elettorali.
Certo, diminuiscono le occasioni di divertimento cinico alle spalle dei portatori di certi faccioni impresentabili, ma bisogna riconoscere che c’è del buono in tutto ciò. Abbiamo avuto in simultanea due lampanti dimostrazioni del fatto che l’eccezione conferma la regola: questa che ho appena esposto e Calderoli che ha detto una cosa giusta.