Ho da poco letto questo libriccino.
Interessante, per chi come me ama JLB. Tante piccole curiosità su abitudini quotidiane, amori ed idiosincrasie di B. (tra le quali succosa quella che riporta: “detestava Astor Piazzolla”, appresa con maligno compiacimento pensando ai tanti tàngheri ed ai loro piccoli miti sottoculturali e luogocomunali ovvi fino allo sfinimento).
Ma la cosa divertente è questa. Borges è diventato cieco pressochè totalmente dalla fine degli anni ’50. Ed è proprio questo il motivo per cui si faceva leggere i libri ed accompagnare da giovani devoti (come appunto Manguel, che lo frequento dal ’64 al ’68).
Eppure, B. continuò a quanto pare ad andare al cinema. Amava film che aveva potuto sentire ma non vedere (tra gli altri Psycho e West Side Story). In pratica, si faceva raccontare quel che succedeva sullo schermo dai suoi accompagnatori. Magari faceva anche domande. Quindi, se vivevate a Buenos Aires negli anni ’60 e dopo, vi sarebbe potuto capitare di andarvene a vedere un film e ritrovarvi nell’oscurità vicino a due personaggi molesti, un vecchio ed un giovane, che bisbigliano, ininterrottamente. Pensate, magari mentre Janet Leigh si fa la doccia… fiato sospeso. Gli archi strappano violenti. Sussultate. Una voce da dietro: “Ed ora?” Un’altra risponde: “L’ombra di una mano brandisce un coltello. Cala sulla donna. Schizzi di sangue. Il sangue cola nello scarico….”.
Vi girate nervosissimi, pronti a una sdegnata reprimenda. Guardate bene nella penombra. Uno dei due molesti è Jorge Luis Borges. Panico. Gli fate shhhh! O fate finta di niente?